Codice etico della musica
L’Associazione Musica Controcorrente in collaborazione con Allinfo.it
FAENZA – Domenica 28 Novembre 2010 Sala Stampa M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti – Faenza (RA) CENTRO FIERISTICO DI FAENZA
Presentazione del
”C.E.M – Codice Etico della Musica”
per promuovere il collegamento tra le realtà territoriali che attuano musica dal vivo, per il riconoscimento, la promozione e il rispetto del lavoro degli artisti.
Conferenza stampa 12:00
Nella Sala Stampa del Centro Fieristico di Faenza in occasione del M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti, domenica 28 Novembre, verrà presentato il ”C.E.M – Codice Etico della Musica” per promuovere il collegamento tra le realtà territoriali che attuano musica dal vivo, per il riconoscimento, la promozione e il rispetto del lavoro degli artisti.
Ideato e promosso dalla Associazione Musica Controcorrente in collaborazione con il portale Allinfo.it (All Media Company)
il ”C.E.M – Codice Etico della Musica” ha tra i suoi obiettivi quello di favorire il dialogo fra gli addetti ai lavori sia “a favore dei giovani musicisti indipendenti mettendoli nelle condizioni di vedersi riconosciuti i propri diritti di artisti e lavoratori” sia a vantaggio “di chi pone gli artisti nelle condizioni di lavorare affinchè non debbano sopportare il carico di oneri eccessivi”.[Paola De Simone]
Il ”C.E.M – Codice Etico della Musica”, vuole favorire la nascita di un codice di autoregolamentazione a supporto di tutte le nuove iniziative che aiutino la musica ad uscire fuori “da Internet e dai canali virtuali che sono diventati ormai un punto imprescindibile dei progetti musicali discografici e, nel tempo ne hanno amplificato e modificato l’approccio promozionale e commerciale” [Lele Barlera]
Il ”C.E.M – Codice Etico della Musica” è un progetto che registra l’attenzione di: A.F.I. Associazione dei Fonografici Italiani – Avv. Leopoldo Lombardi (Presidente); S.I.A.E. Società Italiana Autori ed Editori – Dott. Filippo Gasparro; F.I.O.F.A. Federazione Italiana Organizzazione Festival d’Autore – Dott. Pino Scarpettini (Presidente); M.E.I. – Meeting delle Etichette Indipendenti – Dott. Giordano Sangiorgi.
Incontra, inoltre, il sostegno di: Pop On (Paola De Simone); Parole e musica – produttore- (Lele Barlera), UBIX Magazin – (Riccardo Diffidenti); RAGAZZA MODERNA (Angelo Gregoris); Blogosfere – (Alessandra Carnevali).
Ufficio Stampa: All Media Company – Progetto Allinfo.it Numero Verde 800-684-616 – Cell. 349 3976022 – ufficiostampa@allinfo.it
ADOTTIAMO IL CODICE ETICO DELLA MUSICA
ARTISTI MENO SOLI Aderendo al Codice Etico della Musica
(Articolo UNICO)
Ogni artista
Ha diritto a: • remunerazione minima garantita per ogni esibizione • regolarità SIAE e ENPALS • compilazione programma • rimborso forfettario spese di trasferimento e vitto.
Ogni locale di musica dal vivo
Ha diritto a: • accedere al circuito C.E.M. • promozione circuito C.E.M. • liveCEM.it • tariffazione agevolata SIAE • organizzazione eventi CEM (min 2 x mese)
Associazione Musica Controcorrente – Largo Gonzaga del Vodice, 4 – 00195 – Roma Telefono 06.32.16.870 – associazione@musicacontrocorrente.it
RIFLESSIONI SUL C.E.M.
Paola De Simone
(PopOn.it)
Il problema dei musicisti emergenti poco considerati e abitualmente sfruttati (dalla maggior parte dei gestori di locali, ma anche da organizzatori di eventi poco seri) è un’annosa questione che esiste da tempi immemorabili. E la si è sempre messa a tacere con la giustificazione che la gavetta è un dignitoso passaggio dall’anonimato all’esistenza plateale, da affrontare naturalmente a proprie spese. E fin qui c’è poco da controbattere. Ma anche la gavetta dovrebbe conoscere un limite temporale, oltre il quale, l’artista o la band che ha affrontato un fruttuoso percorso di crescita dovrebbe acquisire dignità e giusto valore professionale. E poi se la gavetta fatta in bottega generalmente porta a imparare un mestiere, perché obbliga moralmente chi la offre a insegnare la professione e ad aiutare l’inserimento nel mondo del lavoro, quella fatta su un palco porta spesso solo a ingrossare le tasche di chi la sfrutta a proprio vantaggio.
Ecco che un’iniziativa di sensibilizzazione, nella direzione di un riconoscimento professionale e monetario dei giovani artisti, è quanto mai opportuna per condurre alla naturale acquisizione di un diritto maturato sull’evidente apprendimento. E’ dunque lodevole l’iniziativa di istituire un Codice Etico della Musica a favore dei giovani musicisti indipendenti, che li metta in condizione di vedersi così riconosciuti i propri diritti di artisti e lavoratori, ma che consenta anche a chi li pone in condizioni di lavorare di non dover sopportare una spesa non sempre vantaggiosa (visto il poco richiamo che un nome sconosciuto può avere).
Il tutto rientra in un cammino di rivalutazione culturale della musica stessa, perché non si metta più in dubbio, come troppi politici fanno, che fare musica e mettere gli altri in condizione di fruirne siano le due facce di un’unica e nobile medaglia: quella della cultura, appunto. Ed è altrettanto importante che un appropriato Codice Etico della Musica direzioni, chi ha la possibilità di offrire visibilità ai giovani, verso criteri di meritocrazia nel selezionarli, in modo da offrire una onesta alternativa ai più meritevoli (in termini di qualità della proposta e di competenza musicale), troppo spesso alla mercé di chi chiede loro di offrire gratuitamente la propria arte.
Alla luce di queste considerazioni, mi permetto di azzardare una delle tante vie percorribili per il raggiungimento di una idonea, e possibilmente retribuita, collocazione dei giovani artisti emergenti. Se poco si può fare nell’ambito di agevolazioni fiscali, che sono chiaramente parte di un disegno troppo ampio al quale ambire, molto si può, invece, realizzare in termini di comunicazione.
Un’ipotesi raggiungibile, per esempio, è quella di offrire ai gestori di locali un’opportunità di promozione maggiore proprio attraverso i propri calendari. Creare, dunque, una rete di comunicazione legata a giovani artisti meritevoli (giunti al termine del loro dimostrabile percorso di gavetta con risultati soddisfacenti), per far esibire i quali, non ci si può sottrarre dal remunerarli, rimborsargli le spese e pagar loro i contributi. Al contempo si godrà di una promozione tale che possa raggiungere l’eventuale pubblico pagante. Il discorso è assai complesso e articolato, ma vuole essere una semplice dimostrazione teorica che qualcosa si può, e soprattutto si deve, fare.
RIFLESSIONI SUL C.E.M.
LELE BARLERA
MUSICA E PAROLE
- produttore discografico -
Comporre buona musica e farla conoscere al maggior numero di persone possibile è uno degli obiettivi e soddisfazioni principali sia della figura del produttore sia dell’artista stesso.
Internet e canali virtuali sono ormai un punto imprescindibile dei progetti musicali discografici; hanno amplificato e modificato l’approccio promozionale e commerciale e pur essendoci problemi realistici di regolamentazione sono indubbie le possibilità e potenzialità di marketing offerte.
Tutto ciò non deve togliere l’espressione live dell’artista, il contatto diretto con i fruitori o potenziali tali della propria musica.
Purtroppo trovare spazi per artisti giovani, emergenti, che propongono musica e soprattutto inedita non è affatto semplice sia in grandi città e a maggior ragione in realtà minori.
I punti proposti dal Codice di autoregolamentazione e, quindi del Codice Etico della Musica dovrebbero essere già la regola, ma ovviamente per abbassare i costi e per ovviare obblighi fiscali e burocratici si cerca di ovviare gli ostacoli, come il permesso SIAE e conseguente compilazione del borderau a danno degli artisti e delle produzioni.
RIFLESSIONI SUL C.E.M.
PINO SCARPETTINI
Presidente F.I.O.F.A.
“Apprezzo tantissimo l’iniziativa, il Codice Etico della Musica è una gran cosa, anche se dovrebbe essere già nell’etica e nell’educazione delle persone.
Certo che il rispetto del lavoro degli artisti fa parte di un riconoscimento istituzionale che non c’è. Vogliamo redigere intanto un regolamento che tutela questo lavoro?
Chissà, potrebbe essere uno scalino per arrivare alla legge che non c’è, un po’ come l’isola di Bennato, un’anticipazione di un frammento di questa che è ormai divenuta come la tela di Penolope, in 45 anni scritta e cancellata, riscritta e cancellata ancora e così via!…..
Che considerazione abbiamo?Bene sarebbe l’ora di farsi sentire…. Probabilmente anche questa proposta di creare il Codice Etico della Musica può essere un passo, una conquista. Allora ben venga!
Credo sia importante discutere dell’idea che è buona, ma trovo interessante riflettere anche su “chi” la dovrebbe far rispettare e sul “come”.
RIFLESSIONI SUL C.E.M.
Alessandra Carnevali
blogger musicale
www.festival.blogosfere.it
Da qualche tempo a questa parte regole non scritte hanno stabilito che un artista possa vivere di musica solo se presente sui grandi canali mediatici. Talent show e major prive di fantasia e coraggio e anche a corto di fondi, hanno ormai siglato un patto di ferro che garantisce a pochissimi e solo a quelli, il privilegio di monopolizzare video, radio e classifiche e di conseguenza quei pochi spazi live, dove esibirsi garantisce al cantante il rispetto di ogni diritto artistico ed economico.
Ma i privilegiati sono pochi, sempre meno e di rapido turn-over e le strade da seguire per “arrivare” sono micidiali strettoie ad imbuto, dove l’ultimo step non sempre è agevolato unicamente dal proprio talento.
La realtà musicale italiana è molto di più, tanti sono gli artisti che hanno qualcosa da dire e che meriterebbero di essere agevolati nel loro cammino verso ampie platee di ascoltatori e potenziali acquirenti della loro musica, fosse anche su un cd venduto durante i concerti. Il blog Festival che curo ormai da oltre cinque anni ha come obiettivo quello di far conoscere a più gente possibile anche i talenti meno “visibili” del nostro panorama. E’ vero che ci occupiamo molto di artisti che calcano le scene di Sanremo o talent show, ma questo attira un grande numero di lettori.
Lettori che tra un post sulla Amoroso ed uno su Mengoni, trovano notizie che riguardano le più interessanti uscite indipendenti, perchè da sempre il motto alla base del blog Festival è “parlare dei big, per far conoscere gli emergenti”.
Quindi non posso far altro che garantire con entusiasmo il mio appoggio al Codice Etico Musicale.
L’ iniziativa dimostra che fortunatamente esiste ancora chi ha voglia di impegnare idee ed energie per restituire dignità alla musica live ed a chi, in possesso delle giuste qualità, di musica vuol vivere. E per lo stesso principio che prima esponevo, secondo il quale un nome conosciuto può fare da traino ad un nome emergente, sarebbe interessante e proficuo che qualche artista noto collaborasse con il Cem in qualità di promotore e sostenitore.
(Alessandra Carnevali)