Debutti a teatro
Piccola Compagnia della Magnolia debutterà in PRIMA ASSOLUTA il 20 e 21 dicembre ore 21, presso la Cavallerizza Reale – Maneggio (Via Verdi 9 TORINO) all’interno della stagione INSOLITO 2011-2012 diretta da Assemblea Teatro.
La compagnia presenterà
TITUS / Studio sulle Radici
terza ed ultima creazione della shakespeariana TRILOGIA DELL’INDIVIDUO, di cui fanno parte HAMM-LET/Studio sulla Voracità e OTELLO/Studio sulla Corruzione dell’ Angelo.
Per prenotazioni:chiamare il n° 011 30 42 808 in orari d’ufficio.
Sarebbe un grande piacere potervi incontrare a Teatro e condividere insieme la serata!
PICCOLA COMPAGNIA DELLA MAGNOLIA
TITUS / Studio sulle Radici
Davide Giglio
Elaborazione e Regia
Giorgia Cerruti
Assistente alla Regia
Fabrizia Gariglio, Amedeo Anfuso
Scene, costumi, musiche, luci
Atelier PCM, Riccardo Polignieri, Alessandro Di Blasi, Roberta Campagna
Produzione Piccola Compagnia della Magnolia
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
In collaborazione con
“Il mio corpo è una mappa di dolore”
William Shakespeare
TITUS / Studio sulle Radici (2011) è la terza tappa di un percorso shakespeariano
denominato “Trilogia dell’Individuo” inaugurato con HAMM-LET / Studio sulla Voracità
(2009) e proseguito con OTELLO / Studio sulla Corruzione dell’ Angelo (2010).
Titus Andronicus: un’ opera controversa, oscura, ma carica di potenza immaginifica,
e straziata nel cogliere il senso dei legami di sangue, la lotta permanente dell’ Uomo
tra follia e senno, vendetta e perdono, il dilemma della definizione di civiltà versus
barbarie in seno ad una Società democratica.Partendo dal capolavoro di Shakespeare,
abbiamo immaginato un viaggio fisico e mentale nell’esistenza di Titus: padre, soldato,
corpo di Stato, un cortocircuito di sensazioni che riaffiorano alla memoria e non danno
tregua. Titus diventa tragedia di Vendetta per vendicare le Radici offese.
Studiare le Radici. È studiare il sangue, i rapporti primari di parentela;
è il legame tra gli arti e la totalità corporea.
Si taglia sempre da un intero !Titus è un tempo di lavoro sincero e turbolento,
ancora una volta attorno a Shakespeare: un attore in scena – Davide Giglio,
tra i fondatori della PCM – incarna Tito e inscena la propria vita instancabilmente,
teme i fantasmi da sé stesso evocati, commemora e onora senza sosta i morti
come un’ espiazione o un dovere, pesca nel lago della memoria tessere di un mosaico
di facce care e amate. Uno spazio scenico scarno, alcuni oggetti catalizzatori
che infiammano il ricordo, un vasi di fiori su cui pregare, morti da lasciar andare
e un cerchio che deve chiudersi per riposare, finalmente.